Implantologia computer guidata: di cosa si tratta

Data: 22 aprile 2022 | Settore: Sanitario ed Erboristico
Implantologia computer guidata: di cosa si tratta

Ottimi risultati funzionali ed estetici

Oggi più che mai i pazienti che si sottopongono alla chirurgia implantare hanno aspettative molto alte per quanto riguarda i risultati funzionali ed estetici degli interventi.

Pretendono tempi di guarigione più rapidi, meno invasività e un miglior trattamento del dolore durante e dopo l’intervento, e si attendono l’immediato posizionamento delle protesi sull’impianto.
Fortunatamente, grazie all’introduzione dell’implantologia computer guidata (o assistita) è possibile simulare al computer l’intervento di inserimento degli impianti,. Questa tecnica permette di velocizzare e rendere più sicure e precise le diagnosi e i trattamenti
l paziente deve sottoporsi a una TAC 3D (Dental Scan), attraverso la quale il medico odontoiatra può sviluppare, per mezzo di uno specifico software, un modello tridimensionale delle arcate dentali, in modo da progettare preliminarmente l’inserimento degli impianti.
La chirurgia implantare tradizionale si basa infatti su reperti radiologici bidimensionali e presenta, quindi, dei limiti legati all’impossibilità di valutare con estrema precisione la volumetria del tessuto osseo (in particolare l’altezza nelle diverse regioni anatomiche), il che può causare imprecisioni ed errori operativi, anche gravi.
Con l’implantologia guidata, invece, si utilizzano immagini tridimensionali della zona da trattare (anche dell’intera cavità orale), grazie all’ausilio di macchinari radiologici di tipo CT, che permettono di ricostruire un modello anatomico tridimensionale, fedele all’anatomia del paziente.
Il modello anatomico viene poi importato poi nel software 3D specifico, che simula virtualmente il posizionamento degli impianti, che consente di determinare la giusta inclinazione e il parallelismo tra loro, tramite un percorso guidato.
Per la progettazione virtuale ISOMED ha sviluppato il software IsoGuide, che consente la progettazione delle due fasi, chirurgica e protesica, a tutti i professionisti.
I dati ottenuti dalla TAC vengono elaborati da un software e spediti ad un apposito centro, nel quale verrà costruita una dima chirurgica (mascherina in resina). La dima presenta dei fori a forma di piccolo tubo, che fungono da guida per l’inserimento degli impianti. Grazie ad essa, il medico odontoiatra li potrà collocare nella posizione più idonea in funzione dell’osso e delle strutture anatomiche da rispettare, senza incisione della gengiva e punti di sutura. In questo modo l’intervento sul paziente sarà eseguito con massima sicurezza e precisione.
Possono ricorrere a questa tecnica, i pazienti che necessitano di impianti dentali per la sostituzione di più denti mancanti oppure pazienti che già portano delle protesi mobili e vogliono renderle fisse.
Questa tipologia di intervento non prevede l’utilizzo di bisturi e punti di sutura; per questo è meno invasivo rispetto agli interventi di implantologia tradizionale. Grazie all’aiuto della tecnologia, l’odontoiatra e l’odontotecnico riescono a lavorare con grande precisione. La minore invasività dell’implantologia computer assistita permette, quasi sempre, di eseguire l’applicazione di una protesi provvisoria fissa sugli impianti nell’arco delle 24 ore dal loro inserimento (carico immediato).

Dal blog ISOMED

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